Cristina Culetto

Ho visto creare queste opere giorno per giorno con grande velocità e con una sicurezza quasi dettata da chissà quale entità suggeritrice. Lasciavo che i miei pensieri si accumulassero e, alla fine, vedendo le sculture una appresso all’altra. mi davano l’impressione di essere ad un processo dell’inquisizione.

Tutti questi grandi occhi che mi fissavano e che sembravano fare domande a cui io ero chiamata a rispondere.

Con il tempo, ogni qualvolta entravo nella stanza delle inquisizioni le facce cambiavano; a volte sembrava sbeffeggiarmi, a volte erano compagni di pensieri che mi portavano lontano nel tempo a pensare a chissà quale civiltà esistita nei tempi.

Mi piaceva soffermarmi sul particolare e accorgermi che lo riconducevo a qualcosa di umano; poteva essere un sentimento come un qualcosa di oggettivo. Funzionava da specchio. Un po’ come la filosofia attraverso le mitologie vuole ricondurci alle nostre coscienze.

Anche i colori vivaci fanno la loro parte; riescono a sdrammatizzare e a far sorridere. Alleggeriscono l’atmosfera dando il senso di amicizia. Saranno anche questi beffardi sorrisi con i denti in primo piano come a dire… inquisizione sì, però, dopo una tempesta c’è sempre il sole.

Forse sentimenti infantili, ma che ognuno di noi, a volte, cerca nel quotidiano per non dimenticare mai quant’è bella la trasgressione.

So per certo che l’immagine del Minotauro lo ha lasciato sconcertato per il suo significato esoterico e da qui è partito con il suo nuovo percorso, un percorso che si alterna con figure grottesche che ricordano quelle africane per poi tornare alla mitologia greca. Un’arte della mente che rappresenta ciò che di un oggetto si pensa di sapere, non ciò che appare con le nostre sensazioni.

Il Minotauro ha ispirato numerosi poeti, favolisti e pittori, anche Leonardo a suo modo ha voluto cercare di dare vita a questa figura mitologica. Renderla viva in ognuno di noi liberando ciò che di più animalesco e istintivo ci appartiene.

Uscire giorno per giorno dal labirinto di “Dedalo” per vivere liberi da incantesimi, pregiudizi e oppressioni cercando nella vita reale i segreti della vita e del mondo che si celano nell’intimo di ognuno di noi.

L’ascia doppia ha ucciso il Minotauro. Noi, come lui, espiamo la colpa di altri.

Con queste rappresentazioni, credo che Leonardo voglia ricordarci che, come esseri umani siamo fatti anche di forza, coraggio e orgoglio.

Sentimenti che, saggiamente dosati, ci fortificano e ci incitano a non abbassare sempre la testa.

Chissà se quello che ho voluto interpretare con i miei occhi è veramente quello che Leonardo ha voluto rappresentare ma, forse, non è nemmeno così importante. L’importante è che sia stata catturata la mia curiosità e di conseguenza ci sia stata voglia di costruire dei pensieri dando di conseguenza vita a delle emozioni; cosa rara di questi tempi!

– Cristina Culetto –